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giovedì 21 novembre 2024

Daniele CINIGLIO: lo scugnizzo di Ottaviano che fa ridere la rete!



Daniele si sta consacrando come uno dei volti emergenti del web e presto in tanti sentiranno parlare di lui!


Il Filo Diretto -quest’oggi- ha il piacere di incontrare, un volto emergente molto amato dalla rete, perché con i Suoi video, descrive uno spaccato della società moderna, i rapporti madre-figlio, i rapporti nuora-suocera ed in tanti si rivedono nelle Sue scene, stiamo parlando dello scugnizzo di Ottaviano: Daniele Ciniglio!


Daniele buongiorno, grazie per averci offerto la possibilità di incontrarla.

Salve a tutti voi de “Il Filo Diretto”! Innanzitutto sono io a ringraziarvi per questa intervista e per avermi definito “scugnizzo di Ottaviano”… nessuno lo aveva mai fatto! Me piace!

Domanda secca: “Come le è venuto in mente di creare “lamiaroutine”?

Lamiaroutine nasce dieci anni fa per assecondare la mia esigenza di voler raccontare le storie. Risale tutto a quando avevo 7/8 anni. Io andavo bene a scuola (non si direbbe!) e le maestre per premiarmi mi facevano fare i ruoli nelle commedie di fine anno. Così mi appassionai alla recitazione e non l’ho più lasciata. Diciamo che poi, col tempo, ho iniziato a dare sempre più tempo a quello e sempre meno allo studio. Insomma, a causa del troppo studio ho iniziato a studiare di meno. Quando si dice che il troppo storpia.

Le persone la fermano per strada e Le dicono “è vero quello che dici!!!”, “succede sempre anche a Me con mia Madre….”

La cosa bella del mio lavoro è proprio quella di poter provare ad intercettare la realtà e tutte le sue sfumature per trasformarla in video. È la mia sfida costante: provare a restituire la verità attraverso il linguaggio della leggerezza.

In molti dicono che Lei ricorda un tale Massimo Troisi, come lo vive?

Cerco di non ascoltare chi fa uso di pesanti stupefacenti.

Lei ad Italia’s Got Talent ha preso in giro la camorra in un modo davvero efficace. Le chiedo, ora sente che ha un peso diverso, perché arriva alla massa, ai giovanissimi. Come vive il successo?

Il peso che sento quando racconto non è dato dal pubblico a cui mi riferisco ma da me stesso. Mi metto costantemente in discussione perché, in primis, ho una responsabilità verso me stesso: quella di non tradirmi. Spesso può capitare che ci si tradisca per assecondare il pubblico. In un certo senso penso che quando ciò avviene, in verità, si sta tradendo anche il pubblico. E allora devo essere fedele prima di tutto ai miei ideali e al mio fine di voler raccontare la mia verità. Per quanto riguarda il suc-cesso (lo chiamo così perché per chi, come me, fa web la popolarità si consacra sul gabinetto perché è lì che la gente guarda i miei video) non si vive ma si convive. Perché è tale solo se c’è qualcuno che ti riconosce. E allora, se e quando questo avviene, mi piace soffermarmi anche per pochi secondi per sapere qualcosa in più di quella persona che, tra tante migliori possibilità, ha voluto scegliere me ed i miei contenuti. Preferisco 1 minuto di chiacchiera a 10 secondi di selfie (che diventano pure 20 quando qualcuno si scorda di togliere l’autoscatto).

Cosa suggerirebbe ad un giovane che volesse seguirla?

Guarda i video due volte. In quello che scrivo c’è sempre una doppia o tripla lettura delle cose. È così perché do tanto peso alle parole che scrivo. Quello della scrittura è il momento che più mi occupa tempo perché ogni battuta non deve essere casuale. Ciò che diciamo è importante.

Quali sono i progetti per il futuro?

Al momento di questa intervista, sto girando con due commedie: “Quella Visita Inaspettata” di Paolo Caiazzo e “Boomer, un papà sul sofà” che, invece, è scritta anche da me. Poi, giro ogni settimana col mio collettivo di Stand Up Comedy, POC (Point of Comedy), nei piccoli locali per provare pezzi da monologhista che mi consentiranno di iniziare nel 2025 un tour da solista in tutta Italia. Sul web l’idea è quella di continuare con i monologhi e le serie di sketches con Maria Bolignano (perfetta nel ruolo di madre) e la mia fidanzata Sissi. E poi… qualche sogno nel cassetto che non apro perché sennò se ne volano.

Come si immagina tra 10 anni e come pensa che evolverà il mondo della rete?

Questa è una bella domanda! Tra 10 anni potrei essere sull’ennesima nuova piattaforma e su un altro mezzo proprio. Quello che mi immagino è di continuare a raccontare storie a modo mio.

Si inspira a qualcuno nel Suo lavoro?

In ordine sparso: Totò, De Crescenzo, Troisi, Benigni, Jim Carrey, i miei genitori.

Daniele grazie mille è stato davvero un piacere incontrarla.

Grazie a voi! Un abbraccio forte a tutti i lettori de “Il Filo Diretto” che per comodità chiamerò “i nodi”.


Il Filo Diretto ringrazia Daniele Ciniglio e Vi invita alla prossima intervista!