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Le donne vittime di violenza, in serio pericolo, oggetto di atti persecutori, potrebbero salvarsi la vita grazie a questo dispositivo davvero eccezionale. Da Magistrato -per anni- mi sono occupata di fasce deboli e sono consapevole di quale sia lo stato d’animo delle donne vittime di violenza. Chi non ha mai incrociato gli occhi di una donna che si trova in tale situazione, non può capire cosa questo significhi, vivere o meglio sopravvivere in un costante senso di precarietà, perché non sai mai se e quando potrebbe arrivare il momento x. Le misure che possono essere disposte nei confronti dei soggetti destinatari non costituiscono spesso un vero limite, poiché spesso prevale quell’istinto animalesco che porta a compiere gesti sconsiderati. Oggi quale è l’iter che si innesca quando una donna decide di denunciare? Lo spiegherò in maniera semplice, sperando che possa aiutare -qualora ce ne fosse bisogno-, qualche lettrice che versa in un brutto momento. Mettiamo il caso in cui una donna, vittima di stalking, decida di denunciare alle Forze di Polizia o presso una Procura della Repubblica direttamente, viene iscritto un fascicolo con urgenza, il Pubblico Ministero entro tre giorni deve procedere all’audizione in forma protetta, con la presenza qualificata di uno psicologo, qui saranno adottate le misure del caso, che possono tradursi in una richiesta di misura cautelare -con limitazione dunque della libertà personale, in carcere o domiciliari-, oppure con misure minori, quali divieto di avvicinamento, obbligo di allontanamento dalla casa familiare. Per le Forze di Polizia riuscire sempre a fornire la cornice di sicurezza, non è facile, poiché -purtroppo- il numero di denuncianti è elevato e le risorse sono limitate. Per questo motivo credo che il sistema sperimentale Mobile Angel, attualmente in fase di sperimentazione in diverse circoscrizioni giudiziarie, possa costituire-realmente- uno strumento che potrebbe rivelarsi salvavita. Per tale motivo è stato siglato un accordo tra l’Arma dei Carabinieri, cui va il plauso per la splendida iniziativa, e molteplici Procure della Repubblica. La donna in possesso di tale sistema, qualora avvertisse concreto pericolo, ha così la possibilità di mandare l’SOS alla Centrale Operativa del Comando Provinciale Carabinieri territorialmente competente, che provvederà all’imminente invio del servizio esterno d’Istituto dell’Arma, grazie al sistema di geolocalizzazione. Mobile Angel è un dispositivo connesso al cellulare su cui è installata un’app dedicata in grado di attivare una richiesta di intervento immediata ai militari. L'allarme scatta anche in caso di movimenti anomali della vittima, che possono essere collegati a un'aggressione in corso, ad esempio una caduta o uno strattone, dunque un sistema in grado di analizzare il comportamento. Perché ritengo questo strumento particolarmente importante? Perché, per la mia esperienza -tristemente- ampia di settore, ho potuto constatare come le donne uccise avessero già denunciato in precedenza i loro aggressori, per cui le stesse sono state uccise da una minaccia nota, “prevedibile”. Per cui oggi, finalmente le donne vittime di violenza hanno una possibilità seria, concreta ed immediata di ricevere ausilio e, sono certa, che questa sicurezza percepita farà aumentare il numero delle vittime che deciderà, finalmente, di uscire dal tunnel e denunciare.